Biblioteca Nicolò V e Seminario Vescovile

L'attuale edificio in cui ha sede il Seminario Vescovile, fondato poco dopo il Concilio di Trento, consiste in un corpo unico di fabbrica costituito su una casa preesistente tra il 1616 e il 1619, più volte ristrutturato ed ampliato sino al 1842. Oggi il Seminario è anche la sede della Biblioteca Niccolò V (con una consistenza, derivante in gran parte da donazioni di privati, di circa 160.000 volumi) e degli Archivi Lunensi. Oltre ad opere di carattere teologico, necessarie per la formazione dei presbiteri, vi si trovano collane di grande pregio. L'archivio conserva documenti di massima importanza (dai diplomi di Papi ed Imperatori alle carte del periodo Napoleonico, sino alle più recenti filze parrocchiali, spesso di fondamentale importanza per ricostruire le genealogie). Tra le raccolte più note si può citare il Codice Pelavicino, una delle più importanti raccolte documentarie del periodo medievale: il codice, comunemente noto come Codice Pelavicino, fu realizzato a fine Duecento su iniziativa del vescovo di Luni Enrico da Fucecchio (vescovo dal 1273 al 1296/1297): al fine di salvaguardare i beni e i diritti della Chiesa di Luni, il vescovo Enrico riorganizzò gli uffici della curia, fece compilare un inventario generale dell'archivio ecclesiastico e attivò uno scrittorio, nel quale lavorarono diversi amanuensi, da cui uscì appunto il codice, che comprende la trascrizione di vari documenti precedenti e che fu via via 'aggiornato' con ulteriori testi fino al XV secolo. Da segnalare che, grazie ad un progetto ad hoc dell'Università di Pisa, del Codice Pelavicino è oggi disponibile una edizione digitale integrale.