Palazzo Roderio / Palazzo del Comune

Il primo progetto del Palazzo comunale risale al 1466 ma i lavori furono ripetutamente interrotti a causa del susseguirsi dei conflitti per il possesso della città. La costruzione venne ultimata nel 1554 con sostanziali modifiche rispetto al progetto fiorentino a favore di forme che ricordano la tradizione genovese. Risale ad inizio Ottocento il portico affacciato su piazza Luni ed il terrazzo che, sostenuto da due colonne, si affaccia su piazza Matteotti sovrastando la porta principale. Il prospetto presenta le cinque finestre del piano nobile sormontate da un piano d’attico decorato a motivi floreali. Dall’ingresso si entra in un ampio cortile quadrato, circondato da un colonnato in marmo che sorregge le logge superiori, nel quale sono collocati frammenti di colonne, capitelli, basamenti provenienti da Luni, nonché la pregevole tomba del giurista Benedetto Celso morto nel 1537 (la tomba ha subìto nel tempo diversi trasferimenti: originariamente collocata nel convento dei Domenicani - edificio poi inglobato nel Teatro degli Impavidi - fu in seguito smontata e ricostruita all’interno del palazzo civico). Le pareti sono decorate da stemmi dei Podestà che hanno governato sulla città e da un antico di stemma in marmo della città di Sarzana. La scala, elegante nelle forme, riprende il tema delle colonne piccole e tozze che si adattano all’inclinazione della rampa, tipico dei palazzi genovesi del secolo XVI. Al piano superiore, a lato della porta d’ingresso della sala consigliare, è murato un bassorilievo del XVI secolo raffigurante San Giorgio che uccide il drago. La sala consiliare, che affaccia sulla piazza con tre finestre del piano nobile, è coperta da una volta a padiglione e contiene i ritratti di illustri sarzanesi (papa Niccolò V, il Cardinale Filippo Calandrini, il giurista Francesco Cicala, il gesuita Nicolò Mascardi). In una delle sale attigue è conservata una copia (l’originale è stato trasferito presso il Museo diocesano) del dipinto su tela di Stefano Lemmi, proveniente dall’Oratorio della Santissima Trinità, raffigurante la Trinità con la Vergine Maria, Sant’Andrea e San Nicodemo. Sullo sfondo del dipinto si può riconoscere il profilo di Sarzana con la Fortezza di Sarzanello ed i campanili della Pieve di Sant’Andrea e della cattedrale di Santa Maria.